6 agosto 2016

La lunga corsa verso l'indipendenza

Non mi chiederò "ma quando esattamente è cresciuto?" perché li vedo ogni giorno i cambiamenti; fisici, quando gli cammino accanto e mi accorgo che con la sua testa mi sorpassa di un bel po' il punto vita, quando lui stesso si stupisce e mi fa notare che ora, allungando la mano raggiunge il cassetto più alto della sua alta cassettiera, e cognitivi, dalle domande sempre più profonde che mi pone, dai meccanismi dei suoi ragionamenti.
E, incredibilmente, trascorre un sacco di tempo a giocare da solo. 
Grazie al cielo il ballerino è dotato di una fantasia infinita che utilizza appena può, e allora si mette a giocare da solo, a volte anche per due o tre ore. Si inventa un libro, nei panni di un supereroe diventa stratega militare, immagina relazioni familiari e amicali tra dinosauri e robot, inscena lunghissimi spettacoli e cucina prelibatezze dai colori improbabili e dalla consistenza non certo invitante.
Chi l'avrebbe mai detto che potesse trascorrere tutto questo tempo senza richiedere attenzione?
Un tipo super vivace come lui, che fino allo scorso inverno dovevo rincorrere per strada perché non stava fermo un secondo ed era sordo ai miei richiami; che, ancora oggi quando si tratta di abbandonare una festa o qualsiasi altro momento di convivialità non andrebbe mai a casa; per cui ho richiesto il servizio scuolabus, nonostante la nonna viva vicinissima all'asilo, perché non sarebbe riuscita a tenergli testa nella sua corsa alla libertà. Eppure.. eppure, signori, si cambia!
È di pochi giorni fa la novità di chiudersi in camera e pretendere che i visitatori bussino alla porta. Nulla in contrario. In fin dei conti, sebbene sia il mio unico figlio e l'abbia pure avuto tardi, ho sempre cercato di renderlo indipendente, per quanto possibile. 
Questo però, tra tutti gli altri cambiamenti, è quello che più mi apre gli occhi e mi fa capire come il mio ruolo, fino a poco tempo fa assolutamente centrale nella sua vita, stia pian piano cominciando ad essere marginale.
Mi sento allo stesso tempo orgogliosa e, in un certo senso, sollevata, ma chissà se prima o poi sarò pronta a lasciarlo andare davvero?

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