22 maggio 2015

Down with myself

L'umore altalenante mi ha permesso di trascorrere nell'indifferenza questi mesi di assenza, pesanti di inutilità.
Sono una mamma. Questo mi ha aiutata a non imbruttirmi tra le mura domestiche.
Ogni mattina una melodia iphoniana mi ricorda che ho una piccola peste da nutrire, vestire e accompagnare a scuola, e per fortuna conservo ancora un po' di dignità che mi consente una cura discreta della mia persona; non mi presento all'ingresso dell'asilo in tuta o spettinata, chè si sa, quando si è giovani si può, ma a 40 anni suonati i capelli in ordine e un velo di trucco sono d'obbligo.
Appena ho smesso di lavorare ero piena di buoni propositi, come quelli che si fanno a capodanno o, in seconda battuta, a settembre, che, forse per retaggio scolastico, rappresenta sempre l'inizio di una nuova fase.
Sono famosa a me stessa per la mia incostanza, una mania di perfezionismo che si traduce in una pericolosa scarsa fiducia in me stessa, e, ahimè, per la mia forza di volontà pressoché inesistente.
Così, mi sono buttata a capofitto in un progetto e dopo un mese ho mollato; ho iniziato ad andare a correre e dopo due volte c'era sempre qualcos'altro da fare, o il tempo non era propizio o saltava fuori qualche altra buona scusa; mi sono impegnata in alcune altre cose e il timore di non essere abbastanza brava ha avuto il sopravvento.
Mi vergogno di ammettere che ho trascorso intere mattinate stravaccata sul divano a guardare serie televisive americane attenuando il senso di colpa col fatto che le ascoltavo in lingua originale quando in realtà avevo solo voglia di immergermi in realtà parallele.
Ho sempre ammirato quelle persone che riescono a fare mille cose interessanti, che si barcamenano tra il lavoro, la famiglia e le proprie passioni, non le invidio però. Io a malapena riesco a farne una di cosa bene e poi ho bisogno di recuperare le energie. Credo che per alcuni sia indispensabile il riposo e altri possano marciare come treni, ecco, io, ovviamente, appartengo alla prima categoria.
Credo proprio che se non avessi il ballerino di cui occuparmi, che tra l'altro in questo periodo è particolarmente disobbediente e capriccioso (che percepisca il mio malessere?) starei attraversando una vera e propria fase depressiva, ... o ci sono già totalmente immersa?
 
 
 

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